ROSARIO (Argentina)
Rosario, in Argentina, è, probabilmente, la città che, oggi, registra la più numerosa comunità di origine alessandrina nel mondo. I primi alessandrini giunsero a Rosario, tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, quando la difficile situazione socioeconomica, in cui versava Alessandria e tutto il meridione d’Italia, convinse molti braccianti, umili famiglie di contadini, a utilizzare i pochi risparmi e gli aiuti dei parenti per emigrare nel continente americano, animati dalla speranza di costruire un futuro migliore per se e i propri figli. Una delle tante famiglie emigranti portò con se una copia della statua della Madonna della Rocca. Nel 1896, la comunità alessandrina di Rosario da vita alla prima festa della Madonna della Rocca in terra argentina.
Il 30 giugno del 1901 gli stessi organizzatori
della prima festa costituiscono la Confraternita della Santissima Vergine della
Rocca, riconosciuta nel 1902 dal Papa Leone XIII. L’immagine della Madonna
della Rocca per tanti anni viene custodita nelle umili abitazioni dei confratelli,
con una periodica peregrinatio Mariae, fino a quando non è affidata alla Chiesa
di Santa Rosa, dove è oggetto di culto per molti anni. Negli anni 60 cominciano i lavori per edificare la Chiesa, i
locali per la confraternita e la scuola per la comunità alessandrina. Uomini,
donne, giovani e anziani, tutti quanti si dedicano alla costruzione degli
edifici, sotto la guida dei Padri Scalabriniani. Si distingue per il lavoro fisico
e spirituale il Padre Giorgio Berti. Nel 1966 la statua viene spostata nella
cappella dei quartieri “Azcuénaga Sur”
e “Villa Urquiza”. Nel
1967, quella Cappella diventa Parrocchia di “Nostra
Senora de la Rocca”.
Negli anni Ottanta Padre Giorgio Berti con il
sostegno della comunità ecclesiale fonda una casa d’accoglienza per donne e
bambini che hanno bisogno d’aiuto. La scuola “Maria Santissima della Rocca” oggi ospita più di 600
alunni dall’infanzia alla secondaria di primo grado.
Oggi, nella città argentina, è più che mai viva e operante la Parrocchia “Nostra Senora de la Rocca” con i suoi 12.000 abitanti che a settembre celebra puntualmente, da 118 anni, la festa solenne in onore della Madonna della Rocca.
Notizie e immagine fornite dalla signora Rosalia Bongiovanni, che ringraziamo per la gentile collaborazione.
PARMA (Italia)
Nel ventennio 1980/2000, da Alessandria, tante famiglie emigrarono nel nord Italia, soprattutto in Veneto, Toscana ed Emilia Romagna. Parma è, oggi, certamente la città con una maggiore presenza di Alessandrini (circa 1000). In questa città, gli Alessandrini, ormai da ben 17 anni, ininterrottamente, ravvivano la loro fede e la loro devozione verso la Madonna della Rocca dando vita, nel mese di giugno, alla festa in suo onore. La comunità si riunisce come unica famiglia di Dio per celebrare la Santa Messa solenne e condividere importanti momenti conviviali. Dalle testimonianze di amici e parenti sappiamo che la festa della Madonna a Parma è per tutta la comunità il momento più bello dell'intero anno. Quel giorno, "la famiglia alessandrina" stretta attorno a Maria SS.ma, rinsalda il proprio legame con la terra natia, con la sua Tradizione, la sua Storia, la fede; rende più solidi i rapporti di amicizia e fraternità che, lontani dalla propria terra, sono molto più sentiti.
IL CULTO DELLA MADONNA DELLA ROCCA A CORLEONE
Il culto della Madonna della Rocca a Corleone risale alla metà del 1800. Questo documento corregge quanto scritto precedentemente.
Il 30 marzo 1873, un gruppo di uomini alessandrini, di ritorno da Palermo con il prezioso simulacro della Madonna della Rocca - custodito per secoli presso la Villa Resuttana - che riportavano in paese dove era stato prodigiosamente ritrovato intorno al 1624, si fermò a Corleone per rifocillarsi e consentire alla comunità locale - devota alla Madonna della Rocca - di pregare ai piedi della preziosa statua che finalmente poteva conoscere e ammirare. Dopo quel giorno, i Corleonesi, toccati nel cuore e sollecitati nella fede dalla straordinaria storia dell'apparizione della Madonna alla ragazza cieca - alla quale donò la vista - e del ritrovamento del simulacro, che loro stessi avevano potuto ammirare e toccare con le mani, fecero realizzare la statua - di autore ignoto e di dimensioni diverse dalla statua della Madonna della Rocca - che chiamarono Madonna della Rocca e sistemarono nella Chiesa di Sant'Elena. In poco tempo, a Corleone, il culto della Madonna coinvolse tantissimi fedeli che decisero di istituire una Confraternita della Madonna della Rocca (indossavano un abito azzurro bordato di bianco) e organizzare ogni anno la Festa solenne in onore della Vergine della Rocca, nell'ultima domenica di agosto, proprio in concomitanza con la festa ad Alessandria della Rocca.
Il culto della Madonna della Rocca a Corleone risale alla metà del 1800. Questo documento corregge quanto scritto precedentemente.
Il 30 marzo 1873, un gruppo di uomini alessandrini, di ritorno da Palermo con il prezioso simulacro della Madonna della Rocca - custodito per secoli presso la Villa Resuttana - che riportavano in paese dove era stato prodigiosamente ritrovato intorno al 1624, si fermò a Corleone per rifocillarsi e consentire alla comunità locale - devota alla Madonna della Rocca - di pregare ai piedi della preziosa statua che finalmente poteva conoscere e ammirare. Dopo quel giorno, i Corleonesi, toccati nel cuore e sollecitati nella fede dalla straordinaria storia dell'apparizione della Madonna alla ragazza cieca - alla quale donò la vista - e del ritrovamento del simulacro, che loro stessi avevano potuto ammirare e toccare con le mani, fecero realizzare la statua - di autore ignoto e di dimensioni diverse dalla statua della Madonna della Rocca - che chiamarono Madonna della Rocca e sistemarono nella Chiesa di Sant'Elena. In poco tempo, a Corleone, il culto della Madonna coinvolse tantissimi fedeli che decisero di istituire una Confraternita della Madonna della Rocca (indossavano un abito azzurro bordato di bianco) e organizzare ogni anno la Festa solenne in onore della Vergine della Rocca, nell'ultima domenica di agosto, proprio in concomitanza con la festa ad Alessandria della Rocca.
IL CULTO DELLA MADONNA DELLA ROCCA A CANICATTI’
Non
abbiamo notizie sulle origini del culto della Madonna della Rocca a Canicattì
dove, sul versante di una collina che sovrasta la città, sorge il Santuario
Madonna Della Rocca che comprende l’annesso convento dei Padri Cappuccini,
diventato meta di pellegrinaggi e di itinerari turistici per visitare la tomba
del servo di Dio P. Gioacchino La Lomia. Prima dell’edificazione del complesso
conventuale, nel secolo XVIII, esisteva in questa zona un’edicola votiva
in dedicazione alla Vergine SS. della Rocca, che in seguito a svariati
ampliamenti divenne una cappella e successivamente una chiesa riedificata nel
1796. Se dove esisteva una semplice edicola votiva è stata fabbricata una
chiesa poi elevata a Santuario della Madonna della Rocca, è lecito pensare che in
quel luogo sia avvenuto qualcosa di miracoloso legato al culto della Vergine
SS.. Al momento sappiamo che la statua della Madonna è stata realizzata nel
1866 dallo scultore palermitano Vincenzo Genovese. Il simulacro, nel
sue caratteristiche – colore e movimento del corpo –, richiama molto quello
custodito e venerato a Corleone. Cercheremo di saperne di più sulle origini del
culto della Madonna della Rocca a Canicattì, per il momento ecco alcune foto
del Santuario e del simulacro venerato e custodito al suo interno.
Simulacro della Madonna della Rocca
custodito nel Santuario Madonna della Rocca di Canicattì
(Opera dello scultore Vincenzo Genovese, 1866 Palermo)
Nessun commento:
Posta un commento